Il Premio Pino Pascali 2015, XVIII edizione, è stato conferito al collettivo russo AES+F, composto da Tatiana Arzamasova, Lev Evzovich, Evgeny Svyatsky + Vladimir Fridkes.
Al Premio la Fondazione ha affiancato una ricognizione storica dei Premi Pino Pascali.
Sabato 19 settembre 2015, presso la Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare, è stata inaugurata la mostra del XVIII Premio Pino Pascali assegnato agli AES+F. Il collettivo di artisti si è costituito nel 1987 in Russia, fondato dagli architetti Tatiana Arzamasova e Lev Evzovich, dal designer multidisciplinare Evgeny Svyatsky; nel 1995 è entrato a far parte della compagine il fotografo di moda Vladimir Fridkes.
La commissione del Premio composta da Rosalba Branà, direttrice della Fondazione Pino Pascali e dai critici d’arte Christian Caliandro e Antonio Geusa ha ritenuto gli artisti AES+F fondamentali innovatori nel panorama artistico internazionale di una poetica che vede la contaminazione dei linguaggi della fotografia, video e tecnologie digitali in grado di creare una metafora visiva iper-realistica e artificiale di forte impatto emozionale.
Le grandi narrazioni visive di AES+F esplorano i valori, i vizi e i conflitti della società contemporanea in ambito globale con riferimenti espliciti alla storia dell’arte del passato.
Oltre a 10 fotografie tratte dalle produzioni più note, il Museo Pino Pascali ha ospitato il video Allegoria Sacra, presentato in contemporanea alla 56. Biennale di Venezia. Il film-opera della durata di 40’ è ispirato al dipinto del pittore rinascimentale Giovanni Bellini, un’opera ancora oggi considerata enigmatica e misteriosa che rappresenta, secondo alcuni storici dell’arte, un ideale percorso di purificazione delle anime identificabile con il passaggio dal Purgatorio al Paradiso. Affascinati da questo dipinto, gli AES+F hanno elaborato il terzo video dopo Last Riot e La festa di Trimalcione, mostrati alla Biennale di Venezia nel 2007 e nel 2009. Allegoria Sacra costituisce la parte finale di una trilogia simbolica sul mondo contemporaneo (Inferno, Paradiso, Purgatorio).
Per AES+F, l’allegoria del Purgatorio è rappresentata dall’immagine di un moderno aeroporto internazionale, luogo per eccellenza dove le persone sono sospese nel tempo in attesa di ‘transitare’ e aspettano, accumunati dal desiderio di passare da un mondo all’altro. Cristiani, musulmani, induisti, ebrei, ricchi, poveri e diseredati, tutti contemporaneamente ascoltano annunci di volo e guardano le partenze, le notizie di ritardi, dormono l’uno seduto vicino all’altro senza conoscersi, sognano in un’atmosfera irreale, un’umanità multietnica, uno spaccato del mondo e delle sue contraddizioni. Eppure, nonostante l’esperienza condivisa, ognuno rimane distaccato e chiuso nel proprio mondo. La convivenza felice rimane un traguardo irraggiungibile a prescindere dal patrimonio religioso e culturale rappresentato.
Allegoria Sacra è l’opera più rigorosamente concettuale degli AES+F.
La ricerca di AES+F è stata riconosciuta in tutto il mondo; gli artisti sono stati protagonisti del Padiglione russo alla 52. Biennale di Venezia nel 2007 con l’opera Last Riot (2007), prima di una trilogia di installazioni video multicanale di grandi dimensioni. La seconda opera della serie, La festa di Trimalcione (2009), è stata presentata a Venezia nel 2009, e la terza, Allegoria Sacra (2011), ha debuttato alla 4. Biennale di Mosca nel 2011. Attualmente è presente nell’ambito della Biennale di Venezia in corso. The Liminal Space Trilogy – questo il titolo della trilogia – è stata premiata nel settembre 2012 presso il Martin-Gropius-Bau, Berlino e al Moscow Manege. Più di recente la trilogia è stata mostrata al Museo di Belle Arti di La Chaux-de-Fonds, Svizzera (giugno – settembre 2014) e alla Albright-Knox Art Gallery, Buffalo, NY (giugno – settembre 2015). Il collettivo AES+F ha ricevuto il Premio Sergey Kuryokhin nel 2011, il Kandinsky Prize nel 2012 e il premio del Festival Nordart nel 2014 per il progetto Allegoria Sacra.
In occasione del Premio Pino Pascali 2015, la Fondazione Pino Pascali ha presentato una ricognizione storica sui Premi dal 1997 – anno in cui l’iniziativa fu ripristinata, dopo vent’anni di interruzione, per volere della direttrice del Museo, Rosalba Branà – fino ad oggi. Riprendendo fedelmente il regolamento originario redatto da Palma Bucarelli, il Premio viene assegnato ogni anno ad un artista o ad un personaggio del mondo dell’arte e di respiro internazionale, scelto, tra una rosa di nomi proposti, da una commissione di esperti, storici e critici d’arte, nominata anno per anno dalla direttrice del Museo. In mostra dal 19 settembre le opere degli artisti e dei protagonisti delle più recenti edizioni. Il premio Pino Pascali è stato conferito dal 2014 al 1997 a: Fabrizio Plessi (2014), Mat Collishaw (2013), Nathalie Djurberg (2012), Bertozzi e Casoni (2011), Jake & Dinos Chapman (2010), Jan Fabre (2008), Adrian Paci (2007), Lida Abdul (2006), Studio Azzurro (2005), Marco Giusti (2003), Giovanni Albanese (2002), Achille Bonito Oliva (1997).